martedì 11 agosto 2015

Lavori a maglia ed attivismo nero

The Yarn Mission formed in 2014 in response to the violence and police brutality in Ferguson Photograph: The Guardian
Il lavoro a maglia è un sano passatempo, ma lavorare a maglia ha una carica metaforica, sociale ed etica che spesso travalica i confini della moda e del costume e arriva a parlare alle coscienze delle persone.

Così, anche a Ferguson, la citta degli Stati Uniti d'America da cui riesplodono tutte le contraddizioni della società occidentale, un gruppo di donne, grazie ai lavori a maglia, comunica col mondo e solleva il proprio stendardo contro la lotta ad ogni forma di razzismo e di sessismo.

Al lato di un caffe su St Louis Street, un gruppo di donne nere discute di maglia, di dritti e di rovesci, di filati e qualità della vita, di diritti negati, di razzismo e di prevaricazione. Sono le fondatrici di The Yarn Mission, il collettivo nato ad ottobre del 2014 con l'intenzione di opporsi alla brutalità della polizia di Ferguson, Missouri.

The Yarn Mission cerca, attraverso il lavoro a maglia in strada ed alla curiosità che esso suscita, di promuovere ogni azione pacifica per sradicare il razzismo, il sessismo e tutti gli altri sistemi di oppressione che la società mette in atto.
 From right: Taylor Payne, CheyOnna Sewell and two members of The Yarn Collective. Photograph: Sarah Kenzidor for the Guardian
Il gruppo è stato fondato da una appassionata di lavori a maglia e di criminologia, Chey Onna Sewel e cerca di stimolare confronti e di offrire conforto agli attivisti assediati. "Come donna nera sei invisibile, ma quando lavori a maglia in strada le persone tendono a fermarsi e ad avere una conversazione con te. Quando qualcuno mi chiede cosa sto facendo rispondo senza esitazione, -dice Taylor Payne, una attivista-, sto lavorando a maglia per la liberazione dei neri.

In questo modo, grazie ai lavori a maglia, le persone bianche di Ferguson sono costrette a vedere il movimento e gli attivisti in modo diverso, "le persone non si impegnerebbero mai con le attività che stiamo svolgendo, senza il lavoro a maglia nessuno si avvicinerebbe mai a chiederci cosa stiamo facendo. Questo è un modo di parlare di razzismo in modo semplice con le persone che come noi vivono a Ferguson".

Grazie ai lavori a maglia riusciamo a parlare apertamente di razzismo, cosa che altrimenti sarebbe impossibile. Tutti possono unirsi al gruppo, anche se lo zoccolo duro è composto da donne nere che si riuniscono a lavorare a maglia ogni domenica nei parchi e nei caffè.

Secondo i fondatori del gruppo lavorare a maglia in pubblico favorisce la socializzazione e la discussione. Lavorare a maglia nel parco o nel caffè della cittàà ha u preciso significato: "quando in America vedi immagini di donne che lavorano a maglia in TV quelle donne sono sempre bianche. Se vai in un negozio di filati ci trovi solo donne bianche, è il concetto stesso che per avere il tempo libero da dedicare ai lavori a maglia è solo dei bianchi".


Oltre alla rivendicazione sociale, il gruppo si sta occupando anche di insegnare ai ragazzi delle locali scuole il lavoro a maglia. L'artigianato manuale sempre di più sta diventando una possibile fonte di reddito per moltissime persone e noi vogliamo facilitare questo aspetto che potrebbe aiutare moltissime persone.

fonte: theguardian.com/us-news/2015/aug/06/ferguson-radical-knitters-talk-justice-race-issues

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